Leucemia mieloide acuta: impatto della malattia minima residua pre-trapianto, identificata da citometria a flusso multiparametrica, sull’esito del trapianto mieloablativo di cellule emopoietiche
Il trapianto allogenico di cellule emopoietiche porta beneficio a molti pazienti con leucemia mieloide acuta in prima remissione.
Finora, è stata posta poca attenzione all’impatto prognostico della malattia minima residua pre-trapianto.
Sono stati studiati in maniera retrospettiva 99 pazienti consecutivi sottoposti a trapianto mieloablativo allogenico di cellule emopoietiche per leucemia mieloide acuta in prima remissione morfologica.
La citometria a flusso multiparametrica a 10 colori è stata effettuata su aspirati di midollo osseo prima del trapianto allogenico di cellule ematopoietiche.
È stata definita malattia minima residua una popolazione di cellule che mostra deviazione dal normale pattern di espressione antigenica rispetto al midollo normale o in rigenerazione.
Qualunque livello di malattia residua è stato considerato positivo per malattia minima residua.
Prima del trapianto allogenico di cellule ematopoietiche, 88 pazienti soddisfacevano i criteri morfologici di remissione completa, mentre 11 hanno mostrato remissione completa con recupero non-completo della conta ematica.
In totale, 24 pazienti hanno mostrato malattia minima residua prima del trapianto allogenico di cellule ematopoietiche come determinato da citometria a flusso multiparametrica.
Le stime a 2 anni di sopravvivenza generale sono state 30.2% e 76.6% per i pazienti con positività per malattia minima residua e negatività per malattia minima residua; le stime di recidiva a 2 anni sono state 64.9% e 17.6%.
Dopo aggiustamento per tutti o un gruppo di rischio citogenetico, malattia secondaria, recupero non-completo della conta ematica e cariotipo normale pre-trapianto allogenico di cellule emopoietiche, il trapianto in caso di positività per malattia minima residua è risultato associato a un aumento della mortalità generale ( hazard ratio, HR=4.05; P inferiore a 0.001 ) e recidiva ( HR=8.49; P inferiore a 0.001 ), rispetto a trapianto su pazienti con negatività per malattia minima residua.
In conclusione, questi dati hanno indicato che la malattia minima residua pre-trapianto allogenico di cellule emopoietiche è associata a un aumento del rischio di recidiva e decesso dopo il trapianto mieloablativo per leucemia mieloide acuta in prima remissione morfologica completa, anche dopo controllo di altri fattori di rischio. ( Xagena2011 )
Walter RB et al, J Clin Oncol 2011; 29: 1190-1197
Emo2011 Diagno2011
Indietro
Altri articoli
Trattamento basato sulla malattia minima residua con Venetoclax-R2 nel linfoma mantellare: studio MCL7 VALERIA del Nordic Lymphoma Group
Nonostante i miglioramenti nel trattamento del linfoma mantellare ( MCL ), la maggior parte dei pazienti alla fine presenta una...
Mieloma multiplo di nuova diagnosi: l'aggiunta di Isatuximab al regime KRd ha migliorato la negatività per malattia minima residua
I risultati dello studio di fase 3 IsKia ha mostrato che nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi idonei...
Negatività sostenuta per malattia minima residua nel mieloma multiplo di nuova diagnosi e impatto di Daratumumab negli studi MAIA e ALCYONE
Nei pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi ( NDMM ) non-idonei al trapianto, Daratumumab ( Darzalex ) ha ridotto...
Valore prognostico della negatività per malattia minima residua nel mieloma: analisi combinata degli studi POLLUX, CASTOR, ALCYONE e MAIA
È stata esaminata la malattia minima residua ( MRD ) nel mieloma multiplo recidivante / refrattario ( RRMM ) e...
Intensificazione del trattamento guidata da malattia residua minima con aggiunta sequenziale di Ibrutinib a Venetoclax nella leucemia linfatica cronica recidivante / refrattaria
La malattia residua misurabile non-rilevabile ( umMRD ) è raggiungibile nei pazienti con leucemia linfatica cronica ( CLL ) con...
Inizio e interruzione di Venetoclax più Ibrutinib guidati dalla malattia minima residua per i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria: studio HOVON141 / VISION
Sono necessarie opzioni di trattamento mirato a tempo limitato per i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante o refrattaria. È...
Implicazioni cliniche del rilevamento della malattia minima residua nei neonati con leucemia linfoblastica acuta con riarrangiamento KMT2A trattata con il protocollo Interfant-06
La leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) infantile è caratterizzata da un'elevata incidenza di riarrangiamenti del gene KMT2A e da...
Maggiore persistenza della malattia minima residua, più bassi tassi di remissione e di sopravvivenza nella leucemia linfoblastica acuta Philadelphia-like
Dai dati dello studio di fase 2 GIMEMA LAL1913 è emerso che i pazienti con leucemia linfoblastica acuta ( ALL...
Dinamica della malattia residua minima dopo il trattamento con Venetoclax - Obinutuzumab: follow-up dello studio CLL14
Lo studio CLL14 ha stabilito il trattamento a durata fissa di un anno di Venetoclax ( Venclyxto ) e Obinutuzumab...
Zanubrutinib, Obinutuzumab e Venetoclax con interruzione guidata dalla malattia residua minima nei pazienti non-trattati in precedenza con leucemia linfatica cronica o linfoma a piccoli linfociti
Si è ipotizzato che la combinazione di Zanubrutinib ( Brukinsa ) con Obinutuzumab ( Gazyvaro ) e Venetoclax ( Venclyxto...